Se mi prendessi la briga di militare in un partito, ora avrei il dovere di rispondere a queste domande: ‘sì, ma per chi voteremo ? come costruiremo la coalizione vincente ? e il programma ? e chi sarà il candidato premier ?’. Dovrei rispondere per me, e poi dovrei cercare di far diventare le mie risposte la proposta ufficiale del mio partito.
Se invece fossi un politico di professione, e guadagnassi come un parlamentare, avrei il dovere di rispondere a queste domande: ‘sì, ma se come opposizione ci dimettiamo in blocco, che succede ? gli facciamo un favore al governo, o lo blocchiamo ?’. Dovrei decidere con gli altri dirigenti e applicare la linea del gruppo – se fossi pagato per questo.
E se avessi l’onore impensabile di essere il Capo dello Stato, ora avrei il dovere di rispondere a questo: ‘sì, ma se sciolgo il Parlamento e si va al voto anticipato, che conseguenze avrà tutto questo ? e come mi giudicherà la Storia ?’. Dovrei fare una scelta così importante da cambiare – comunque – la vita di tutto il Paese.
Ma non sono il Capo dello Stato, né un parlamentare e neanche un semplice militante di partito: perciò non ho nessuno di questi doveri complicati. Però sono un cittadino, e riguardo a tutto ciò ho solo un sacrosanto diritto: votare – e voglio esercitarlo.
Voglio essere chiamato prima possibile a dire la mia, a esprimere la mia idea essenziale sul Paese com’è – e come vorrei che fosse.
I problemi della coalizione, del programma, del premier, delle dimissioni e dello scioglimento – li lascio a chi ne sa più di me, e a chi ha il dovere di risolverli. Io so solo questo: questa Italia non mi piace, e mi dispiace sempre di più. E non voglio cambiarla con strumenti che non siano perfettamente costituzionali, legittimi, civili, pacifici.
So solo questo, rivendico solo questo – ma senza nessuna esitazione: che voglio votare !
ELEZIONI, PRESTO !!
VOTIAMOLI VIA !!!